Il Senso del Sacro – d’Improvviso un Altro Mondo
Siamo stati costretti ad una vita diversa, rintanati in casa, colti da un’inquietudine che sembra non aver fine. Abituati ad un’esistenza spesso spensierata e superficiale, abbiamo visto intorno a noi un altro mondo, inaspettato, insidioso.
Un’esperienza traumatica, che tuttavia può farci scoprire con occhi nuovi che un’altra vita è possibile, che tutti abbiamo un indispensabile bisogno di relazioni, che esiste un vissuto comune di gioie e di dolori spesso trascurato. Ritroviamo a sorpresa un forte senso di responsabilità che ci spinge a impegnarci per il bene comune, per la tutela del mondo e del nostro pianeta. Ce ne hanno offerto già una splendida testimonianza tanti medici ed operatori sanitari che in questi giorni si sono prodigati per gli altri, senza risparmiarsi, a costo anche della propria vita. “D’improvviso un altro mondo”. Mi è sembrato questo lo scenario umano per la terza edizione de “Il Senso del Sacro”. Una scottante attualità, che chiama tutti a riflettere e può suggerire a voi artisti motivi iconografici e forza ispiratrice. Ma il titolo può farci pensare anche ad un mondo “altro”, ad una storia diversa, più rispondente alle attese umane. Un pianeta meno inquinato, patria di tutti. Un mondo diverso – come quello immaginato da Gesù –, abitato dalla giustizia e dalla solidarietà.
Il mondo che sogniamo non potrà essere solo opera nostra. Sarà Città di Dio e Città dell’Uomo, come suggeriva Sant’Agostino, o – per usare il linguaggio dell’Apocalisse – Gerusalemme terrestre e Gerusalemme celeste. “Se infatti il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se non custodisce la città, invano veglia il custode” (Salmo 126).
L’ultima mostra su “Il senso del sacro” ha messo a tema la fragilità umana. È stata una bella rassegna che ha visto la partecipazione di numerosi artisti ed ha avuto un’eco molto positiva in città. Essa ha svolto una valenza quasi predittiva dell’emergenza accaduta di lì a poco, facendoci riflettere – con qualche mese
di anticipo – sulla vulnerabilità della nostra esistenza.
Ora abbiamo in questa difficile ora della nostra storia e, in prospettiva, la visione di un futuro diverso, plasmato dall’utopia della speranza. Una grande promessa, che prima di farsi categoria politica, deve tradursi in immagine, figura, narrazione artistica.
Mons. Adolfo Russo
Vicario per la Cultura della Curia Arcivescovile di Napoli
Presidente della Fondazione fare Chiesa e Città